DR. ROSSANA LENCIONI
MEDICO CHIRURGO
DR. ROSSANA LENCIONI
MEDICO CHIRURGO
Come nasce l’Elettroagopuntura sec. Voll
Reihold Voll
La scoperta di questa metodica avvenne accidentalmente nel corso di una misurazione sperimentale effettuata su di un collega affetto da disturbi prostatici. Per puro caso il Prof. Voll si accorse che il valore sul punto di misurazione della prostata variava se il collega esaminato reggeva nella mano la terapia omeopatica, che stava seguendo per i suoi sintomi prostatici. Infatti, il valore di misurazione, elevato per la presenza di uno stato infiammatorio dell’organo, tendeva a riportarsi verso la normalità, se la misurazione veniva eseguita mettendo il collega esaminato in contatto con la terapia omeopatica più idonea. Questo episodio dette avvio ad una nuova disciplina: l’Elettroagopuntura secondo Voll.
Attualmente, attraverso l’uso di un’apposita apparecchiatura, si procede alla misurazione dei potenziali di resistenza dei punti di agopuntura, ciascuno dei quali corrisponde ad una parte di un organo, o funzione metabolica.
Per ciascun organo esaminato, il valore di misurazione ci permette di comprendere se ci si trova in presenza di un equilibrio biologico-energetico, oppure se si evidenzia uno stato di alterazione rispettivamente iperenergetico, nel caso di infiammazioni, intossicazioni ed allergie, o ipoenergetico, nelle situazioni di infiammazione cronica o di degenerazione.
In presenza di una di queste condizioni patologiche, si cerca di ristabilire l’equilibrio energetico, mediante la ricerca delle cause che possono averla determinata.
Questo avviene con l’inserimento in una vaschetta posta nel circuito paziente-apparecchio di un opportuno rimedio omeopatico-isoterapico in grado di ricondurre il punto di misurazione all’equilibrio energetico, unitamente ad una adeguata scelta dei rimedi omeopatici di accompagnamento.
Questa procedura consente di determinare le cause dello stato patologico che si vuole trattare e, al tempo stesso, permette di applicare la terapia più indicata per quel paziente, seguendo il principio dell’omeopatia similia similibus curentur, ovvero di curare con piccole dosi della stessa sostanza, che in quantità ponderali causerebbe la malattia.